Una nuova ricetta per la sostenibilità firmata Brioni, che ha lanciato una capsule per la prossima stagione invernale tutta Made in Abruzzo, terrà d’origine della griffe di moda maschile d’alta gamma.
Quattro capi realizzati con lane provenienti esclusivamente da pecore allevate in Abruzzo, per una collezione denominata “KmZero”. Anche il taglio e la stiratura sono eseguiti nella regione, nella storica sede produttiva di Brioni a Penne.
La fabbrica venne aperta nel 1959 quando i fondatori del marchio, Nazareno Fonticoli e Gaetano Savini, decisero di trasferirsi nella piccola cittadina pescarese da Roma, dove si erano conosciuti, dando vita ad uno dei connubi meglio riusciti della storia della moda, frutto del perfetto equilibrio tra le abilità sartoriali del primo e quelle manageriali del secondo.
L’unico passaggio extra-territoriale è quello intermedio di lavorazione e raffinamento della lana, che viene eseguito nello stabilimento dei Fratelli Piacenza, storico lanificio biellese e partner di Brioni anche in questo progetto.
La limited edition, composta da bomber, trench, giacca e pantaloni, sarà in vendita a partire dal prossimo settembre nelle boutique monomarca del brand, che oggi sono 56, di cui 30 a gestione diretta.
Il progetto “KmZero” rientra in una più ampia iniziativa (“Autoctonie”) promossa dalle aziende del territorio insieme a Confindustria Chieti Pescara e nata per incentivare le realtà produttive abruzzesi a sviluppare una propria strategia sostenibile.
Fondato nel 1945, e dal 2011 parte del gruppo del lusso francese Kering, Brioni – da sempre sinonimo di eleganza maschile – distribuisce i propri prodotti anche nel canale wholesale attraverso 192 rivenditori.[:]