Louis Vuitton si prepara a debuttare nell’hotellerie con l’obiettivo di trasformare il proprio quartier generale di 400mila metri quadrati a Parigi in un complesso dedicato a hospitality e negozi.
A rivelarlo Michael Burke, Presidente e AD del marchio di lusso, che in un’intervista rilasciata a Wwd, ha dichiarato di voler trasformare gli uffici aziendali parigini in un vasto complesso che comprenderà il primo hotel a marchio Louis Vuitton al mondo e il suo più grande negozio. Secondo il dirigente, un futuro hotel Louis Vuitton non potrà ‘minacciare’ lo Cheval Blanc, il brand hotellerie del colosso Lvmh.
Si tratterebbe di una propria identità, di un proprio segmento e di un proprio servizio: un’esperienza completamente diversa da Cheval Blanc
Il dirigente sembra, dunque, pronto ad ‘abbandonare’ il proprio headquarter. “Il mio ufficio non sarà più il mio ufficio entro cinque anni, questo è certo”, prosegue Burke. Intanto il marchio si sta preparando ad inaugurare uno spazio esperienziale dal nome Lv Dream, la cui apertura è prevista per il 12 dicembre in un locale di 20mila metri quadrati. Lo spazio rimarrà aperto per circa 365 giorni ed ospiterà una mostra con le collaborazioni del marchio, un negozio di souvenir e una caffetteria e cioccolateria gestita da Maxime Frédéric, capo pasticcere di Cheval Blanc Paris.
Questo spazio espositivo sarà visitabile per un anno e, poi, l’anno prossimo faremo qualcos’altro. Alla fine, probabilmente la maggior parte di questo edificio di 400mila metri quadrati sarà qualcosa di diverso da un ufficio
aggiunge l’AD alla testata americana.
Già da tempo la casa madre Lvmh lavora sul rinnovamento del quartiere circostante. Basti pensare che negli ultimi 18 mesi ha presentato i grandi magazzini La Samaritaine, l’hotel Cheval Blanc e l’apertura della prima filiale parigina della sua pasticceria italiana Cova. “I parigini lo stanno finalmente riscoprendo” continua Burke riferendosi al quartiere. “L’hanno abbracciato. Ora c’è musica in strada alle 23.00. Quando l’abbiamo rilevato, questa era una terra di nessuno”. E oggi il progetto è quello di attirare nell’area altri uffici, negozi, abitazioni, ristoranti e attività culturali.
“Il mio sogno era quello di creare una rinascita dell’originale centro commerciale di Parigi”, conclude Burke. “È sempre stata la visione di Bernard (ndr Bernard Arnault, Presidente e AD di Lvmh) e oggi siamo a metà strada. Ci vorranno altri dieci o 15 anni per portarlo dove vogliamo”.