Un viaggio tra auto storiche e l’evoluzione del design Alfa Romeo.
Collezionare è insito nell’essere umano da secoli, principalmente opere d’arte, ma anche armi, strumenti musicali oppure oggetti di uso quotidiano, cappelli, bastoni da passeggio o qualunque altro oggetto che possa appassionare e che valga la pena di conservare ed affiancare ad altri oggetti simili tali da creare una “Collezione”.
Nell’epoca contemporanea, dal secondo dopo guerra, alcuni lungimiranti operatori nell’ambito automobilistico hanno giudicato che valesse la pena conservare e “mettere da parte” quelle auto che ricevevano in permuta su modelli di nuova produzione o destinate ad una rottamazione forse troppo precoce, ma anche tutto il materiale cartaceo pubblicitario come depliant e manifesti, il tutto certamente non per scopi di lucro (chi mai vorrebbe un’auto da rottamare o comunque passata di moda!), ma per passione e come testimonianza dello scorrere del tempo e dell’evoluzione dello stile e progresso meccanico.
Un emblematico esempio di tale lungimiranza è il Museo Fratelli Cozzi, situato a Legnano, fondato da Pietro Cozzi nel 2015 che custodisce una collezione di auto realizzate dalla casa automobilistica Alfa Romeo, insieme a documenti e oggetti correlati. La collezione comprende almeno un esemplare per ogni modello prodotto dalla Alfa Romeo a partire dal 1950 e numerosi oggetti legati alla casa automobilistica e al mondo dell’automobile. La collezione nasce per volontà di Pietro Cozzi, appassionato di Alfa Romeo e fondatore della concessionaria Fratelli Cozzi, che inizia a raccogliere un esemplare per ogni modello a partire dal 1955. Nel corso degli anni la raccolta è stata occasionalmente aperta al pubblico in occasioni particolari, ma viene ufficialmente trasformata in museo stabile nell’autunno 2015, in occasione del 60º anniversario dell’azienda e dell’80º compleanno del suo fondatore.
Negli anni Pietro Cozzi ha collezionato oltre 60 vetture, comprendendo nella collezione anche alcuni esemplari unici al mondo. Insieme alle auto, nel museo sono conservati anche più di 300 poster e migliaia di fotografie, libri, documenti, grafiche e trofei, alcuni dei quali disegnati da importanti artisti come Lucio Fontana, Giò Pomodoro e Bruno Munari. Tra i pezzi più importanti, spiccano due modelli unici al mondo: un’Alfa Romeo 155 elaborata a 365 CV che nel settembre del 1992 sul Lago Salato di Bonneville nello Utah, Stati Uniti, ha stabilito il record di velocità terrestre per auto della categoria fino a 2 litri di produzione di serie sovralimentate raggiungendo la velocità di 293,307 km/h e un’Alfa Romeo Giulia TI Super, l’unico esemplare prodotto in colorazione “Fumo di Londra” oltre a due modelli Alfa Romeo d’epoca: una 6C 2500 Freccia d’Oro berlina e una 6C 2500 Super Sport cabriolet “Freccia d’Oro”, entrambe del 1950.
Il Museo è ospitato in un ex magazzino sotterraneo degli anni cinquanta appartenente alla concessionaria, i cui spazi sono stati interamente riprogettati nel 2015, con una superficie espositiva di circa 1.000 metri quadri. Particolare ricerca è stata dedicata all’effetto cromatico, con il bianco della struttura esterna che si contrappone al rosso acceso dell’area accoglienza e del vano di collegamento, e al nero del museo, all’interno del quale spiccano i pezzi esposti. L’area museale risulta divisa in tre navate ritmate da colonne, nella parte destra i modelli berlina, a sinistra i coupé e al centro gli spider, mentre il pavimento richiama il manto stradale.
Direttrice del Museo è Elisabetta Cozzi, figlia del fondatore, che si occupa della conservazione delle auto e del materiale esposto, delle visite e degli eventi che si svolgono frequentemente come la Mostra fotografica “Donne e Motori? Gioie e basta” che nasce dall’idea che la violenza contro le donne si combatte anche attraverso un cambiamento culturale, che contrasti le discriminazioni e gli stereotipi di genere, oggi ancora purtroppo tanto diffusi. Il progetto fotografico immortala sedici donne impegnate in vari settori che si distinguono per la loro professionalità e competenza: imprenditrici, manager, professioniste, volontarie, politiche, giornaliste, sportive, docenti a bordo delle auto del Museo Fratelli Cozzi.
Carlo De Bernardi